Un accordo comune, nella teoria dell’armonia, è un accordo che è diatonico a più di una chiave o, in altre parole, è comune a (condiviso da) due chiavi. Un “accordo comune” può anche essere definito semplicemente come un accordo triadico (ad esempio, C-E-G), come uno degli accordi più comunemente usati in una chiave (I-IV-V-vi-ii), più strettamente come una triade in cui la quinta è perfetta (cioè, una triade maggiore o minore), nel cui senso ci si riferisce alternativamente come un “accordo perfetto” o, più strettamente ancora (nella pratica americana), come una triade maggiore soltanto.
Gli accordi comuni sono frequentemente usati nelle modulazioni, in un tipo di modulazione conosciuta come modulazione dell’accordo comune o modulazione dell’accordo pivot diatonico. Si sposta dalla chiave originale alla chiave di destinazione (di solito una chiave strettamente correlata) per mezzo di un accordo che entrambe le chiavi condividono. Per esempio, G maggiore e D maggiore hanno 4 accordi in comune: G, Bm, D, Em. Questo può essere facilmente determinato da una tabella simile a quella qui sotto, che confronta le qualità degli accordi. L’accordo I in G maggiore – un accordo di G maggiore – è anche l’accordo IV in D maggiore, quindi I in G maggiore e IV in D maggiore sono allineati sul grafico.
C maggiore: | V | vi | viio | I | ii | iii | IV |
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G maggiore: | I | ii | iii | IV | V | vi | viio |
D maggiore: | IV | V | vi | viio | I | ii | iii |
Qualunque accordo con la stessa nota principale e qualità di accordo può essere usato come “accordo pivot”.” Tuttavia, gli accordi che non si trovano generalmente nello stile del pezzo (per esempio, gli accordi di VII maggiore in un corale in stile Bach) non possono essere scelti come accordo cardine. Gli accordi pivot più comuni sono gli accordi predominanti (ii e IV) nella nuova chiave. Quando si analizza un pezzo che usa questo stile di modulazione, l’accordo comune è etichettato con la sua funzione sia nella chiave originale che in quella di destinazione, dato che può essere visto in entrambi i modi.
Un accordo è comune a, o condiviso da, sei chiavi: tre chiavi maggiori e tre chiavi minori relative. Per esempio, un accordo di C maggiore è contenuto in F, C, e G maggiore così come in D, A, e E minore.
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