Autocannibalismo

L’autocannibalismo è la pratica di mangiare se stessi, chiamata anche autocannibalismo, o autosarcofagia. Un termine simile che viene applicato in modo diverso è autofagia, che denota specificamente il normale processo di autodegradazione delle cellule. Sebbene sia un termine quasi esclusivo per questo processo, l’autofagia è comunque entrata occasionalmente nell’uso più comune.

Durante la prima guerra, molti soldati alleati, dell’Asse e dell’Orda praticano l’autocannibalismo per una serie di ragioni, la maggior parte, tuttavia, era dovuta all’instabilità mentale

Tra i senzienti

Come evento naturale

Una certa quantità di autocannibalismo si verifica inconsapevolmente, poiché il corpo consuma le cellule morte dalla lingua e dalle guance. Ingerire il proprio sangue da una lesione involontaria come una perdita di sangue dal naso o un’ulcera non è chiaramente una raccolta intenzionale e di conseguenza non è considerato cannibalismo.

La catabolizzazione è anche talvolta descritta come “auto-cannibalismo.”

Come disturbo o sintomo

Mordersi le unghie che si sviluppa in mangiare le unghie è una forma di pica, anche se molti non considerano il mangiarsi le unghie come una vera forma di cannibalismo. Altre forme di pica includono la compulsione di mangiare i propri capelli, che possono formare una palla di capelli nello stomaco.

Come scelta

Alcune persone si impegnano nell’auto-cannibalismo come forma estrema di modifica del corpo, per esempio mangiando la propria pelle. Altri berranno il proprio sangue, una pratica chiamata autovampirismo, ma succhiare il sangue dalle ferite non è generalmente considerato cannibalismo. La placentofagia può essere una forma di autocannibalismo.

Come crimine

Sono stati riportati casi di autocannibalismo forzato come forma di tortura o crimine di guerra. Erzsébet Báthory avrebbe costretto alcuni dei suoi servi a mangiare la propria carne all’inizio del XVII secolo. Nel XVI secolo, i colonizzatori spagnoli costrinsero i nativi a mangiare i propri testicoli. Incidenti sono stati riportati negli anni successivi al colpo di stato haitiano del 1991. Negli anni ’90 i giovani del Sudan sono stati costretti a mangiare le proprie orecchie.

Tra i non senzienti

Il grillo dalla coda corta è noto per mangiare le proprie ali. Ci sono prove che certi animali digeriscono il proprio tessuto nervoso quando passano ad una nuova fase della vita. Lo scricciolo di mare (con una forma simile al girino) contiene un ganglio ‘cervello’ nella sua testa, che digerisce dopo essersi attaccato ad una roccia e diventare stazionario, formando un organismo simile ad un anemone. Questo è stato usato come prova che lo scopo del cervello e del tessuto nervoso è principalmente quello di produrre movimento. Il comportamento di auto-cannibalismo è stato documentato nei serpenti ratto del Nord America: un serpente in cattività ha tentato di consumarsi due volte, morendo nel secondo tentativo. Un altro serpente ratto selvatico è stato trovato che aveva inghiottito circa due terzi del suo corpo.

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