Ci sono tanti tipi di musica africana! La musica africana è danza, tamburi, i ritmi pulsanti della terra. La musica africana è celebrazione, esultanza e un modo profondo e viscerale di comunicare. Il ritmo è il re in Africa, quindi non siate timidi, prendete il vostro djembe, doumbek, dun dun o riq, battete le mani, fermate i piedi… andiamo!
Ci sono centinaia se non migliaia di tipi distinti di musica africana, e ci sono altri generi che nascono letteralmente mentre parliamo. La musica africana è estremamente locale, legata strettamente alla terra e agli antichi ritmi dei popoli che hanno dato origine ad ogni forma, ma allo stesso tempo c’è una costante comunicazione interculturale, sia all’interno delle regioni geografiche del continente che con la musica di ispirazione africana come il blues, il jazz e il funk, proveniente dall’Occidente.
Per più di duemila anni l’Africa orientale è stata il centro di un’attiva rotta commerciale che collegava l’Africa meridionale all’Africa occidentale e settentrionale, così come alle nazioni asiatiche come l’India, la Persia/Iran e quelle della penisola araba. La musica del Sudan, della Tanzania e del Corno d’Africa (Etiopia, Eritrea, Somalia e Gibuti), risente dell’influenza araba, mentre la musica dei paesi interni dell’Africa orientale come l’Uganda e il Kenya hanno più in comune con quella dell’Africa occidentale.
La musica del Nord Africa è inestricabilmente legata alle melodie e ai ritmi arabi, e lo è stata per quasi 1500 anni da quando l’Islam è diventato la religione dominante della regione. La musica nordafricana è appassionata ma consapevolmente misteriosa, con i suoi audaci testi poetici che esplorano temi come la devozione religiosa e la dura realtà della vita quotidiana. I musicisti nordafricani portano la loro passione anche nella loro politica, come gli artisti hip-hop tunisini ed egiziani che recentemente hanno usato la loro musica per sfidare i regimi oppressivi che hanno a lungo dominato la regione.>
La musica dell’Africa occidentale spazia dal lamento accorato del blues maliano alla danza gioiosa, sconfinata e ai suoni dei tamburi di Senegal, Ghana, Nigeria e oltre. I ritmi sfaccettati dell’Africa occidentale non sono solo al centro dei suoi molti generi musicali energizzanti, ma hanno anche viaggiato in America negli scafi delle navi degli schiavi, dando alla musica dei Caraibi e dell’America Latina una scossa di sincope.
Mentre l’Africa centrale ha affrontato tempi difficili di recente, la musica è rimasta una fonte di orgoglio e gioia. La rumba congolese e il soukous possono non essere in grado di cambiare la politica della regione, ma certamente possono darci la speranza che in tempi di difficoltà, possiamo ancora ballare.
In Africa meridionale, la musica è stata a lungo una dichiarazione di gioia, fede e sopravvivenza. Dalle lussuose armonie corali al jive delle borgate, le molte forme di musica dell’Africa meridionale hanno giocato un ruolo essenziale nelle lotte anti-coloniali, anti-apartheid e anti-autocratiche della regione. Lo hanno fatto non come una forma di auto-disprezzo, ma come un modo per affermare l’orgoglio del popolo e il loro clamoroso impegno per la vita.
Possiamo iniziare qui con un tour di alcuni dei nostri generi preferiti di musica africana:
– Gnawa: Trance” devozionale marocchina
– Rai: Danza politica/poetica nordafricana
– Ethiopian Jazz: Jazzy-funky etiope East-West fusion
– Taarab: Drammatico orchestrale tanzaniano
– Blues maliano: Vere radici blues
– Highlife: Ballo vivace dell’Africa occidentale
– Juju: Musica da festa nigeriana
– Afrobeat: Potente funk politico nigeriano
– Soukous: Danza afro-cubana congolese
– Chimurenga: Zimbabwean political mbira
– Jit: Harare beat
– Isicathamiya: Corale sudafricano a cappella
– Mbaqanga: South African township jive