Qui il combattimento cavalleresco viene usato per decidere chi ha ragione. Come funzionava la giustizia medievale?

In Inghilterra in epoca anglosassone (450-1066 d.C.) si era sviluppato un sistema di legge basato sui giuramenti. Questo sistema continuò nel 12° secolo. Le due parti in una causa avrebbero giurato ognuna di loro che ciò che avevano detto era la verità. Poi altri giuravano a sostegno di una parte o dell’altra. A volte una persona accusata veniva messa alla prova per vedere se stava dicendo la verità – per esempio portando un pezzo di ferro rovente per una certa distanza. Se le loro mani non si infettavano ma iniziavano a guarire dopo tre giorni, venivano giudicate innocenti. Questo è chiamato processo per ordalia.

Un altro modo di decidere era quello di far sì che le due parti, accusatore e accusato, si accordassero per combattere l’una contro l’altra – o che due campioni combattessero in loro favore, come fanno le due sorelle di Noire Espine. Dio avrebbe fatto in modo, si pensava, che il campione che combatteva per la parte la cui causa era giusta avrebbe vinto. Questa è la prova del combattimento.

Purtroppo, era spesso evidente che la giustizia non era stata fatta. Il re Luigi IX di Francia (San Luigi), salito al trono nel 1226, abolì del tutto il processo per combattimento. Insistette che le prove portate da ciascuna parte dovevano essere utilizzate per raggiungere un giudizio.


Re Luigi che ascolta le cause legali

In Inghilterra il re Enrico II (1133-1189) incoraggiò il sistema di processo da parte di un giudice e dodici giurati piuttosto che il vecchio sistema di giuramento e il processo per ordalia o combattimento. Questi giurati (‘jurati’ significa ‘uomini giurati’ in latino) erano degni cittadini locali, e usavano il loro buon senso e la loro conoscenza delle persone e degli eventi coinvolti (le prove non erano ancora considerate la cosa più importante) per raggiungere un verdetto.


L’ordine di Enrico II di restituire alcune terre ai Canonici (monaci) di Lincoln, e di dire allo sceriffo di scoprire i fatti del caso.

Nel XII secolo c’erano tutti i tipi di tribunali: tribunali di contea, tribunali di villaggio, tribunali di maniero, tribunali della Chiesa, e così via. Il tribunale in cui una persona veniva processata dipendeva dalla sua posizione nella società. Enrico II non cercò di sbarazzarsi di questi tribunali, ma cercò di rendere il sistema più semplice e di assicurarsi che tutti si attenessero alle stesse leggi.

I tribunali della Chiesa erano autorizzati a processare chiunque fosse un membro del clero (preti, monaci ecc.). Finché una persona accusata poteva recitare certi versetti della Bibbia, poteva rivendicare quello che veniva chiamato ‘beneficio del clero’ ed essere processata da un tribunale della Chiesa. Poiché i tribunali ecclesiastici non condannavano nessuno a morte, una persona poteva salvarsi la vita essendo in grado di recitare questi versetti, conosciuti come ‘versetti della cavezza’ o ‘versetti del collo’ per questo motivo.


Un monaco alla gogna sgridato da un vescovo

Una persona in fuga poteva rifugiarsi in una chiesa o in un monastero. Questo era chiamato “santuario”, e non potevano essere arrestati mentre erano dentro per quaranta giorni – o nel caso di alcune chiese importanti, per tutta la vita. Mentre erano dentro, potevano accettare di consegnarsi per il processo o di ‘abiurare il regno’ (questo significava che dovevano confessare i loro crimini e promettere di lasciare il paese).

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