I primi runabout risalgono agli anni 20 ed erano originariamente piccole, veloci, potenti, verniciate, barche di legno create per sfruttare la potenza dei motori fuoribordo come il primo Evinrude, introdotto nel 1909.
Per guadagnare velocità, la forma dello scafo doveva essere progettata per trarre vantaggio dall’idroplanaggio; un design simile all’aliscafo avrebbe permesso alla barca di sfiorare la superficie dell’acqua ad alta velocità invece di dover spingere via grandi quantità di acqua per andare avanti. Un altro cambiamento di design che seguì subito dopo fu la sostituzione del controllo della barra e del timone con un timone controllato da un volante, permettendo all’operatore una comoda posizione rivolta in avanti. Una leva remota per permettere ai motori di essere messi in retromarcia fu un’altra delle prime innovazioni.
Tra i principali costruttori di runabout del 1920 c’era John L. Hacker, che fondò la Hacker Boat Company nel 1908. Hacker fu un architetto navale pioniere che sviluppò molte innovazioni di design, come il “fondo a V”. I suoi disegni divennero il modello su cui si basarono praticamente tutti i successivi runabout.
In breve tempo, furono disponibili anche simili runabout in legno verniciato di Gar Wood e Chris-Craft, dotati di parabrezza per proteggere gli abitacoli e di motori aeronautici Liberty V-12 da 400 hp (300 kW) costruiti per la velocità.
Ma alla fine degli anni ’40, Gar Wood aveva smesso di produrre barche, e negli anni ’60 Chris-Craft stava passando ai materiali più moderni della plastica e della vetroresina. Hackercraft, con molteplici cambi di proprietà, ha continuato.
I runabout in mogano costruiti dal costruttore italiano Carlo Riva alla fine degli anni ’50 e negli anni ’60 sono considerati da molti i migliori esempi europei del tipo. Il Riva più famoso di tutti i tempi è stato il progetto di Carlo Riva chiamato Aquarama Special.