Tre compleanni e un giorno di festa di Voltaire

La medaglia di ritratto di Voltaire di Wächter del 1770 dà come data di nascita “le XX février MDCXCIV” (Museo Nazionale di Finlandia). Voltaire si oppose al lungo naso a punta (lettera a Collini del 4 settembre 1770). Fonte: Wikimedia commons.

Le medaglie a cui si fa riferimento devono essere quelle disegnate da Georg Christoph Wächter nel 1769 e 1770. È interessante notare che nella corrispondenza non si parla di una data di nascita errata sulla medaglia precedente (ne sto ancora cercando un esempio). La seconda versione dà certamente la data preferita di Voltaire del 20 febbraio 1694. Tuttavia, Voltaire scrisse almeno sette lettere tra il 1765 e il 1768 per lamentarsi di un ritratto stampato che dava la sua data di nascita al 20 novembre 1694. Il 20 febbraio 1765 scrisse al suo amico Damilaville: “Oggi entro nel mio settantaduesimo anno, perché sono nato nel 1694, il 20 febbraio e non il 20 novembre come amano dire i commentatori male informati”. Scrisse in termini simili al suo ex segretario Collini lo stesso giorno e al duc de Richelieu una settimana dopo. Ripete questa affermazione a Damilaville il 10 maggio: C’è, dicono, un’incisione dopo il busto di Lemoine, che mi assomigliava abbastanza qualche anno fa. Si trova da Joulin, quai de la Mégisserie; è vero che la stampa mente un po’; mi fa nascere il 20 novembre 1694 e sono nato il 20 febbraio”; e ancora il 20 febbraio 1767. Fu il turno del duc de La Vallière il giorno dopo e di D’Alembert il 23 marzo 1768. Purtroppo, come per le medaglie di Wächter, non sono riuscito a trovare una versione di questa incisione che dia la data di nascita di Voltaire al 20 novembre 1694. Forse un gentile lettore mi indicherà la giusta direzione…

‘François, Marie, Arouet, de Voltaire. Né a Parigi il 21 novembre 1694. Gravé par Aug. St Aubin d’après le buste fait par J. B. Lemoyne. Se vendi a Parigi Chez Joulain Quai de la Megisserie. Una versione precedente dava la data del 20 novembre?

Il 1° gennaio 1777, Voltaire stava ancora inveendo contro la sua data di nascita ufficiale, questa volta a d’Argental: ‘Se fosse vero secondo un dannato certificato di battesimo che sono nato nel 1694 in novembre, dovreste ancora concedermi che sono nel mio ottantatreesimo anno’. Di fronte a una tale profusione di date, si potrebbe fare peggio che sceglierne una completamente diversa per celebrare Voltaire. Nick Treuherz ha già scritto su questo blog di un breve poema scritto per la festa di Voltaire, ‘la saint-François’, il 4 ottobre 1767. La Correspondance littéraire descrive i festeggiamenti: poesie, spettacoli teatrali, fuochi d’artificio, cena e un ballo in cui il patriarca avrebbe ballato fino alle due del mattino.

– Alice

Questo post del blog è profondamente debitore della grande biografia Voltaire en son temps in cui chiunque sia interessato a questo argomento può trovare ulteriori informazioni.

Questa data di nascita è spesso accettata senza dubbio. Si veda per esempio il post del blog OUP su ‘Le lettere d’amore di Voltaire’.

Si veda ‘Interrogatoire du sr Harrouet fils prisonnnier à la Bastille 21 may 1717’, pubblicato come appendice all’edizione di Theodore Besterman della corrispondenza di Voltaire (D.app.5III).

“Dans la cour du palais, je naquis ton voisin” (OCV, vol.70A, p.210).

Nella Vita di Monsieur Jean-Baptiste Rousseau del 1738: “Il y avait alors à Paris un café assez fameux, où s’assemblaient plusieurs amateurs des belles-lettres, des philosophes, des musiciens, des peintres, des poètes. M. de Fontenelle ci veniva qualche volta, M. de La Motte, M. Saurin, un famoso geometra, M. Danchet, un poeta piuttosto disprezzato, ma per il resto un uomo di lettere e un uomo onesto, l’abate Alazy, figlio di un famoso speziale, un ragazzo molto dotto, M. Boindin, procuratore generale dei Tesorieri di Francia, M. de La Faye, capitano delle guardie, dell’Accademia delle Scienze; M. de La Faye, che era membro dell’Accademia delle Scienze, e M. de La Faye, che era membro dell’Accademia delle Scienze. È stata un’ottima idea quella di dare un’occhiata a questo libro, pubblicato dal Ministero della Cultura francese. Lì, tutte le nuove opere venivano esaminate con grande severità, e a volte con derisione molto amara. Si fecero epigrammi e canzoni molto belle. Era una scuola di spirito, in cui c’era un po’ di licenza” (OCV, vol.18A, p.38-39).

“Temo bene che nel cercare ingegno e tratti, / Il bastardo di Rochebrune / Non si stancherà e non importunerà / Il successore di Armand e le menti ben fatte” (Voltaire al duc de Richelieu, 8 giugno 1744). Curiosamente, Richelieu sembra anche essersi ritenuto illegittimo. Vedi la lettera di Voltaire a Mme de Fontaine dell’8 gennaio 1756, e le sue lettere a Richelieu del 10 ottobre e 3 dicembre 1769.

Lettere del 15 luglio 1753 e 11 agosto 1753. Venticinque anni dopo, alla fine della sua vita, Voltaire descriveva ancora l’idropisia come una malattia di famiglia. Vedere la sua lettera a Théodore Trochin del 27 febbraio 1778.

Lettera di Jean Louis Dupan a Suzanne Catherine Freudenreich del 15 agosto 1756.

Da pubblicare in OCV, vol.78B.

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