Wikipedia:Reference desk/Archivi/Lingua/2008 July 16

FirmeModifica

La maggior parte delle firme alla fine delle lettere ha una forma come questa

Sincerely,
Jon Doe

Vorrei sapere se esiste un nome formale per la parte “Sincerely,” o una qualsiasi delle parole che precedono il nome (Goodbye, Love, ecc…)

♫Deathgleaner 03:56, 16 luglio 2008 (UTC)

Di solito si chiama chiusura. Vedi lettera commerciale per i nomi delle altre parti di una lettera. Michael Slone (talk) 04:06, 16 luglio 2008 (UTC)Abbiamo articoli a Complimentary close e a Valediction. Deor (talk) 04:08, 16 luglio 2008 (UTC)

Che tipi di sostantivi sono questi? Edit

In inglese, perché i nomi delle quattro stagioni non sono considerati sostantivi propri, ma i nomi dei mesi dell’anno e dei giorni della settimana sono considerati sostantivi propri? Inoltre, a quale categoria appartengono i nomi di sport e giochi come “poker” e “baseball”? -Commento precedente non firmato aggiunto da 70.134.228.23 (talk) 07:48, 16 luglio 2008 (UTC)

Alla tua seconda domanda, direi che “poker” e “baseball” sono sicuramente sostantivi comuni. Per la tua prima domanda, direi che è una buona domanda, e infatti ho visto la gente mettere in maiuscolo i nomi delle stagioni probabilmente più spesso di quasi tutti gli altri nomi comuni, perché c’è una forte intuizione che “dovrebbero” essere nomi propri. La tua domanda ha una risposta solo se abbiamo una definizione adeguata di “nome comune” e “nome proprio”, e non sono sicuro che l’abbiamo. Ho sempre pensato che la definizione fosse un po’ circolare: “Perché i nomi delle stagioni non sono maiuscoli? Perché non sono nomi propri. – Cos’è un nome proprio? Un sostantivo che viene messo in maiuscolo”. In francese, i nomi dei giorni, dei mesi e delle lingue non hanno la maiuscola (cioè sono considerati sostantivi comuni), mentre in inglese sì (cioè sono considerati sostantivi propri), quindi non sembra esserci nemmeno un criterio semantico universale che possa essere applicato. Il tedesco facilita le cose semplicemente mettendo in maiuscolo tutti i sostantivi (ma rende le cose più difficili considerando gli aggettivi come sostantivi in alcune circostanze, come “good” nella frase “something good”). Le lingue scritte in sistemi di scrittura diversi dall’alfabeto latino, greco, cirillico e armeno rendono le cose ancora più facili non avendo una distinzione tra lettere maiuscole e minuscole. Forse dovremmo iniziare a scrivere l’inglese in katakana… -Angr 08:36, 16 July 2008 (UTC) Informazioni correlate: Regole di capitalizzazione per giorni, mesi, demonimi e nomi di lingue in molte lingue da jnestorius(talk) 08:46, 16 luglio 2008 (UTC) È una buona domanda… le risposte possono essere storiche/etimologiche I giorni e i mesi hanno per lo più nomi di persone, ad esempio giovedì Thor, mercoledì Odino, analogamente i mesi agosto, agosto gli altri mesi sono per lo più di origine numerica, ad esempio settembre da septem – quindi forse è perché hanno nomi di cose, e sono relativamente moderni che sono in maiuscolo. Le stagioni sono così vecchie e radicate che sembra senza senso capitalizzarle, mi aspetterei che i mesi facciano la stessa fine in molti anni a venire..87.102.86.73 (talk) 10:46, 16 luglio 2008 (UTC) Non credo che l’etimologia sia la strada da seguire. R. Quirk e altri (nella loro grande grammatica inglese) hanno una definizione di nome proprio che è sia semantica che grammaticale. Per il criterio semantico, i nomi propri hanno un riferimento unico. Per il criterio grammaticale, i nomi propri mancano del contrasto articolo (indefinito/definito) e del contrasto numero. Per esempio, Louisiana si riferisce a una sola cosa e *una Louisiana & *la Louisiana e *Louisianas sono sgrammaticati. La stessa grammatica si applica alle Indie Occidentali (che hanno un the obbligatorio: non si può dire *West Indy, *West Indies (senza articolo), *a West Indy, *the West Indy. Poiché l’inglese è flessibile, si può usare un nome proprio come Louisiana come sostantivo di conteggio, nel qual caso perde il riferimento unico e guadagna l’articolo & di contrasto al numero. (Es. Lousiana non è più la Louisiana che conosceva una volta o Ha comprato un Rembrandt all’asta la settimana scorsa? o Quanti George Bush ci vogliono per avvitare una lampadina?) Questa conversione delle categorie di sostantivi rende l’analisi più difficile. Comunque, per divertirvi, potete sottoporre le stagioni a questi test e cercare di trovare una risposta. Il problema della capitalizzazione è qualcosa in qualche modo collegato allo status di nome proprio, ma non è direttamente correlato. Un’altra cosa da menzionare sulla capitalizzazione nei nomi propri è che la t si scrive in maiuscolo a L’Aia ma non negli Stati Uniti. Entrambi sono sostantivi propri. Non sembra esserci alcuna prevedibilità qui. Penso che in generale i sostantivi propri saranno capitalizzati e manterranno la loro capitalizzazione dopo la conversione della categoria del sostantivo. Forse la capitalizzazione variabile è collegata ai sostantivi che sono membri sia delle categorie di sostantivi propri che di quelli non propri? (Per approfondire, alcuni sostantivi come torta, mattone possono essere sia sostantivi di conteggio che di massa. Un’analisi potrebbe essere che essi hanno una doppia appartenenza a entrambe le categorie di sostantivi di conteggio e di massa). – ishwar (speak) 15:13, 16 luglio 2008 (UTC)Beh, secondo questi criteri, i giorni della settimana almeno dovrebbero essere sostantivi comuni e non maiuscoli: “Lunedì” non si riferisce a una sola cosa, e “un lunedì”, “il lunedì” e “lunedì” sono tutti grammaticalmente validi. Per i mesi è meno chiaro: anche “luglio” non si riferisce a una sola cosa, ma “un luglio”, “il luglio” e “luglio” cominciano a suonare (almeno per me) come usi trasferiti sulla falsariga di “un Remembrandt”, “la Louisiana che conosceva” e “George Bush”. Le stagioni suonano ancora come sostantivi comuni: “un’estate”, “l’estate”, ed “estati” sono tutti ok. Anche le lingue sono sostantivi propri secondo questi criteri, quindi o il francese ha criteri linguistici diversi per la distinzione o li scrive male. -Angr 15:24, 16 luglio 2008 (UTC) Mi sembra più chiaro ora che “estate”, “inverno” ecc. sono entrati nella coscienza umana come il nome (piccola n) per quelle stagioni, mentre le settimane e i mesi hanno ancora associazioni titolate (vedi http://en.wiktionary.org/wiki/titular). Vale anche la pena notare che le settimane/mesi non sono sempre in maiuscolo (molti non lo fanno) ma rimane la convenzione di farlo, per esempio quando si segna una data in una lettera..87.102.86.73 (talk) 01:51, 17 July 2008 (UTC) Le settimane hanno nomi? Non ho mai visto una guida di stile che permetta che i nomi dei mesi non siano maiuscoli. Chiunque scriva, per esempio, “13 febbraio” è probabilmente della stessa scuola che scrive “I do alot of writing and im a good speller”. — JackofOz (talk) 07:13, 17 luglio 2008 (UTC)

DecimateEdit

Negli ultimi decenni, la Lake Superior State University ha pubblicato un annuale “Elenco di parole bandite dall’inglese della Regina per abuso, sovrautilizzo e inutilità generale”. ….. In generale, la lista è molto istruttiva come barometro dei pet peeves sul linguaggio: cos’è che fa arrabbiare la gente, tanto da far pensare che le parole (o i sensi particolarmente antipatici delle parole) dovrebbero essere rimossi dal lessico immediatamente? Una delle voci della lista del 2008 è la parola assediata decimare, che originariamente si riferiva all’antica pratica romana di giustiziare ogni decimo soldato in un reggimento dell’esercito ammutinato. “Gli osservatori delle parole hanno chiesto l’annientamento di questa parola per diversi anni”, afferma il comunicato stampa……E nel 1663 l’uso di decimare si era già esteso a significare “distruggere o rimuovere una grande proporzione di”, secondo le citazioni raccolte nell’Oxford English Dictionary.For quasi tre secoli e mezzo, quindi, praticamente ogni uso della parola decimare è stato in questo senso esteso, tranne quando si riferisce alla dura vecchia pratica romana. E in questi giorni tali riferimenti sembrano limitati alle lamentele sulla parola stessa. Tuttavia, anche se ci sono poche prove nella storia dell’uso standard dell’inglese per sostenere l’idea che il significato “un decimo” sia quello “reale”, alcune questioni d’uso sono rimaste in sospeso. Da: Dovrebbe “Decimare” essere Annientato? Lexicography on January 3, 2008 -Commento precedente non firmato aggiunto da 70.121.206.124 (talk) 19:02, 20 luglio 2008 (UTC)

Vorrei una sentenza sull’uso di decimare o decimazione. Nelle vostre definizioni include sia eliminare “quasi tutto”, sia l’uso obsoleto della forma romana/fiscale, togliere un decimo (10%). Per le tasse e la disciplina un decimo era un importo abbastanza piccolo.

Nell’uso generale e nei vecchi dizionari non abbreviati, decimare significa spostare il punto decimale a sinistra (da 100,0 a 10,00) o rimanere con un decimo….a perdita di un ordine di grandezza.

In breve, la decimazione del raccolto di patate irlandese non significava che il 90% delle patate andasse bene.

Se hai un dollaro e spendi un centesimo, hai decimato le tue risorse?

E nessun comandante militare moderno manderebbe una squadra di 10 persone se il ferimento di una sola persona decimasse le sue possibilità di vittoria.

Una fortuna di un milione, centomila dollari decimata nella Grande Depressione non significava che tenessero un milione di dollari.

Il mio voto, come vedi, è che decimare è (grosso modo) la perdita di una risorsa nel range di un ordine di grandezza, un decimale. Mentre un decimo, è un decimo. -Commento precedente non firmato aggiunto da 70.121.206.124 (talk) 12:38, 16 luglio 2008 (UTC)

Sono d’accordo -LambaJan (talk) 12:50, 16 luglio 2008 (UTC) Anche io sarei propenso a essere d’accordo, per scopi generali. Per scrivere di tassazione o di storia romana, forse è meglio riservare la parola per il senso di riduzione per un decimo – questi sembrano essere i luoghi dove la parola potrebbe causare più confusione. In ogni caso, in un articolo di Wikipedia potrebbe essere una buona idea collegare la parola all’articolo per il senso che si intende (Decimazione (esercito romano) per ridurre di un decimo, Decimazione (esercito romano)#Uso corrente della parola per ridurre di una grande proporzione). AJHW (talk) 14:39, 16 luglio 2008 (UTC)Non facciamo “sentenze” del tipo che stai chiedendo. È chiaro dall’articolo che il significato formale è la riduzione del 10%, e che l’uso di “riduzione di una grande quantità” non è universalmente accettato, anche perché non presta attenzione a ciò che la parola significa effettivamente, al contrario di ciò che significa colloquialmente. Sì, la parola è, come tutte le altre, su un tapis roulant linguistico che vede lo spostamento del significato. ma non dovremmo certo scegliere di usare la parola nel senso goffo, non universalmente accettato, ma colloquiale, visto che pretendiamo di scrivere un’enciclopedia che dipende dal fatto che la gente possa capire cosa intendiamo. La soluzione più semplice è non usare la parola se non nel suo senso formale – riduzione del 10%. Scegliete un’altra parola o frase se intendete qualcos’altro (come “ridurre di un ordine di grandezza”). –Tagishsimon (talk) 17:32, 16 luglio 2008 (UTC)E già che ci siamo, salto quantico. Voglio dire, WTF? Perché non appiccicarti un’etichetta sulla fronte con scritto “Non ho la minima idea di cosa significhino le parole che uso”.–Tagishsimon (talk) 17:34, 16 luglio 2008 (UTC)Sono con Humpty Dumpty su questo. Quando uso una parola”, disse Humpty Dumpty, con un tono piuttosto sprezzante, “essa significa solo ciò che io scelgo che significhi, né più né meno”. — Q Chris (talk) 07:19, 17 luglio 2008 (UTC)

Grazie per i tuoi commenti. Ho intenzione di approfondire la questione, compresa la pratica romana. La semplice nozione (maldestra o meno) che perché la parola contiene un “dec”, significa ridurre del 10% è un recente (dalla seconda guerra mondiale) cambiamento nell’uso…..però tecnicamente corretto, o forse dovuto ad una superficiale interpretazione e conclusione. Il salto mi sembra imperfetto. Mentre dec linguisticamente equivale a dieci….non è sempre percentuale. E mentre la pratica militare romana operava sul principio della selezione casuale per lotti sequenziali di decine (1000 guerrieri divisi in 100 gruppi di dieci uomini, di cui dieci gruppi sono scelti, di cui 1 su 10 uomini è stato ucciso…) dieci su mille è una riduzione dell’1% della legione… non il dieci per cento. Ma si dice che questa pratica abbia distrutto (decimato) il 100% del morale. Kathryn (posatore originale della domanda).

Al lavoro abbiamo ridotto i nostri database di sviluppo al 10% della dimensione della produzione. Eravamo abbastanza orgogliosi della frase che usavamo per descrivere questo immenso progetto – “decimazione del database”. Pensavo che la decimazione fosse una parola coniata al volo, senza preoccuparsi di ricercarne l’uso all’epoca. Ho trovato molto interessante leggere la discussione qui sopra! Sandman30s (talk) 22:12, 17 luglio 2008 (UTC)Kathryn, non mi è ben chiaro a quale mulino a vento tu stia puntando ora con il tuo “approfondisci la questione” e il tuo “forse a causa di un’interpretazione e una conclusione superficiale”. L’OED trova esempi di decimare il significato di “Uccidere, distruggere, o rimuovere uno su dieci di” dal 1663. Da dove prendete l’idea che questo sia un cambiamento “dalla seconda guerra mondiale” è al di là di me. Allo stesso modo l’OED afferma che la parola è usata retoricamente o vagamente per significare “distruggere o rimuovere una grande proporzione di”. –Tagishsimon (talk) 22:24, 17 luglio 2008 (UTC)

Joshin yaEdit

Da dove viene il termine, “I was just Joshin ya,” -Commento precedente non firmato aggiunto da 216.207.198.130 (talk) 16:52, 16 luglio 2008 (UTC)

Spostato da Miscellaneous Desk. C’è una definizione in wikt:josh ma nessuna etimologia. — Coneslayer (talk) 17:00, 16 luglio 2008 (UTC) Il Merriam-Webster data la forma verbale dal 1845, ma dice “origine sconosciuta”. L’Online Etymology Dictionary (alias l’altro OED) dice probabilmente dal nome Joshua, ma non ha molto per sostenerlo. –LarryMac | Talk 17:34, 16 luglio 2008 (UTC) Merriam-Webster-Shebster. L’OED dice dell’etimologia “Cf. Josh Billings, pseudonimo di un umorista americano”. Dal nostro articolo troviamo “Josh Billings era lo pseudonimo dell’umorista nato Henry Wheeler Shaw (20 aprile 1818 – 14 ottobre 1885). Fu forse il secondo scrittore e conferenziere di umorismo più famoso negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo dopo Mark Twain.” La deduzione è che to josh deriva dal suo presunto nome. Il primo uso è confermato al 1845, quindi avrebbe dovuto essere un talento ragionevolmente precoce. Oppure c’era qualcos’altro che l’OED non ha rilevato, come il fatto che josh, to joke, ha avuto origine prima che Shaw assumesse il suo pseudonimo e lo ha guidato verso la scelta del nome. –Tagishsimon (talk) 19:32, 16 luglio 2008 (UTC) Non vedo la necessità di denigrare una delle mie fonti, ho semplicemente riportato ciò che diceva. E se ti fossi preso la briga di leggere l’altro mio link, avresti visto “La parola era in uso prima della carriera dell’umorista statunitense “John Billings,” pseudonimo di Henry Wheeler Shaw (1818-85), che non iniziò a scrivere e tenere conferenze fino al 1860; ma la sua popolarità dopo il 1869 può aver influenzato quella della parola.” –LarryMac | Talk 19:47, 16 luglio 2008 (UTC)Oh caro. Fallimento del senso dell’umorismo. Ah beh. –Tagishsimon (talk) 19:49, 16 luglio 2008 (UTC) “Humor”. Stiamo discutendo di roba Amerkin. –jpgordon∇∆∇∆ 20:19, 16 luglio 2008 (UTC) Caspita, hai tolto il “me” dall’umorismo con quel marchio josh contro Mark contro josh. Seriamente, però, perché dovresti “shebsterare” Merriam-Webster e poi confermare la sua risposta all’interrogante? Zain Ebrahim (talk) 14:45, 17 luglio 2008 (UTC)

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