Per due millenni, l’Ars Poetica (Arte della poesia), il trattato letterario in versi di 476 righe con cui Orazio chiuse la sua carriera, è servito come manuale paradigmatico per gli scrittori. Raramente è stato considerato come un poema a sé stante, oppure è stato denigrato come una sconcertante eccezione di un grande poeta. Qui, Jennifer Ferriss-Hill per la prima volta reintegra pienamente l’Ars Poetica nell’opera di Orazio, leggendo il poema come un artefatto letterario coerente, completo ed eccezionale, intimamente legato ai temi più grandi che pervadono la sua opera.
Orgomentando che il poema può essere interpretato come un manuale su come vivere mascherato da un manuale di poesia, Ferriss-Hill traccia i suoi temi chiave per mostrare che si estendono oltre la poesia per comprendere l’amicizia, il riso, le relazioni intergenerazionali e l’impegno umano. Se il poema viene letto per come si esprime, inoltre, emerge come un esempio di arte in cui le ripetizioni giudiziose di parole e idee uniscono parti disparate in un tutto senza soluzione di continuità che tuttavia si presta a essere rifatto a ogni lettura.
Stabilendo l’Ars Poetica come un’evoluzione logica dell’opera di Orazio, questo libro promette di ispirare una riconsiderazione a lungo attesa di un poema enormemente influente ma incompreso.
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