Penso che il Commento di Matthew Henry risponda meglio alla tua domanda:
Non è tanto un abuso del corpo quanto di qualcos’altro, come del vino per l’ubriacone, del cibo per il goloso, ecc. Né dà il potere del corpo ad un’altra persona. Né tanto meno tende alla riprovazione del corpo e lo rende vile. Questo peccato è chiamato in modo particolare impurità, inquinamento, perché nessun peccato ha tanta turpitudine esterna in esso, specialmente in un cristiano. Egli pecca contro il proprio corpo; lo contamina, lo degrada, rendendolo un tutt’uno con il corpo di quella vile creatura con la quale pecca.
Anche il Commento in un volume della Bibbia del Nuovo Interprete approfondisce ulteriormente il contesto a Corinto per lo scritto di Paolo:
Sulla base dell’insegnamento dell’AT (es.Ad esempio, Gen. 2:24, citato in vs. 16), riaffermato da Gesù (Marco 10:2-12), egli crede che il rapporto sessuale non sia un atto inconseguente e isolato, ma che unisca l’uomo e la donna in un legame intimo, completo e duraturo. Di conseguenza è disgustato dal pensiero che un membro del corpo di Cristo debba mai essere unito al corpo di una prostituta. A Corinto, la maggior parte delle prostitute erano donne schiave legate al servizio di un tempio pagano. Si pensava comunemente che ogni uomo che avesse rapporti sessuali con queste prostitute sacre entrasse in comunione con il dio che esse servivano (cfr. 10:18-22)
Infine, credo che Proverbi 6:32-33 riassuma il tutto in modo molto succinto:
Chi commette adulterio manca di senno; chi lo fa distrugge se stesso. Avrà ferite e disonore, e la sua disgrazia non sarà cancellata.